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Incidente in motorino: 1.800.000 euro di risarcimento

Ci sono storie che non vorremmo raccontare. Situazioni che abbiamo affrontato ma che avremmo preferito non si verificassero. Se da una parte, alcuni dei casi che possiamo definire “più gravi” e che abbiamo gestito con successo, hanno per noi il valore della testimonianza di un lavoro concluso in modo efficace; dall’altra lasciano per sempre in bocca un amaro che non si addolcisce in alcun modo.

E’ il caso di Leda, una ragazza la cui storia è rimasta nel cuore di tutti noi.

A soli 19 anni, mentre rientrava da scuola a bordo del suo Scarabeo blu, è stata investita da un’auto che non ha rispettato il semaforo rosso.

La giovane procedeva ad una velocità di appena 20 km/h, indossava il casco e, a ben guardare, a primo impatto, il sinistro non lasciava presagire quanto poi, a più attenta osservazione, sarebbe emerso.

Danni ai mezzi di estrema banalità: l’autovettura presentava giusto una minima ammaccatura sul cofano anteriore; il cinquantino qualche pezzo rotto qui e lì ma nulla di irreparabile.

Anche Leda pareva avesse solo qualche graffio. Perse subito i sensi. Trasportata al Pronto Soccorso in codice rosso, ai sanitari fu chiaro che si trattasse di qualcosa di grave, al contrario di quanto immaginato da chi aveva assistito al sinistro e prestato un primo intervento. Giunta al Policlinico in stato comatoso anisocorico, venne intubata. Le fu riscontrata una vasta ferita alla regione occipitale e alcune importanti lesioni al tronco. Fu sottoposta a diversi esami dai quali si evidenziarono presto dei danni che difficilmente si sarebbero risolti.

Leda rimase in condizioni di ricovero per quasi due anni. Una ragazza di 19 anni, per 607 giorni ferma in un letto d’ospedale, impossibilitata all’espressione verbale e portatrice di un deficit cognitivo a seguito del sinistro, dal quale non si sarebbe mai più ripresa. All’atto della dimissione, i sanitari riferirono che, nonostante grazie a numerosi interventi e pratiche riabilitative la giovane fosse fuori pericolo, persisteva un quadro patologico caratterizzato dalla perdita delle funzioni cognitive superiori, afasia, lesioni al cranio, paresi degli arti inferiori. 

Leda non ha mai raccontato quanto sia accaduto a quell’incrocio in quell’ottobre di 7 anni fa. Non lo poté fare allora e non può farlo oggi, né potrà mai più.

Leda, tutt’oggi non ha la facoltà di parlare; non può deambulare; comunica esclusivamente con lo sguardo. Con gli occhi di una giovanissima donna di 26 anni la cui esistenza è stata interrotta per un banalissimo incidente in un banalissimo incrocio di una banalissima via della sua città, mentre tornava da scuola.

Scisap è stata a fianco di Leda e della sua famiglia che si è rivolta a noi dopo appena un mese dal tragico evento.

La pratica è stata condotta con l’impegno e la serietà che ci contraddistinguono. Anche questa volta siamo riusciti ad ottenere un risarcimento importante, tanto per Leda quanto per i suoi familiari ai quali è stato riconosciuto, come da noi richiesto, il danno parentale. Il tutto per la somma di 1.800.000 euro. Siamo esperti nel trattare danni gravissimi e lo facciamo con dedizione fino al raggiungimento dell’obiettivo che è il riconoscimento del giusto risarcimento. Ma mai, in casi simili, un risarcimento potrà essere considerato giusto. Restituire la perdita è impossibile!

(Stavolta il nostro slogan ce lo risparmiamo…!)

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